Non essere una macchina. Come restare umani nell'era digitale by Nicholas Agar
autore:Nicholas Agar [Agar, Nicholas]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Science, Philosophy & Social Aspects, Social Science, Future Studies
ISBN: 9788861054639
Google: P9pqzQEACAAJ
editore: Luiss
pubblicato: 2020-05-14T22:00:00+00:00
un'ipotesi sul mercato del lavoro nell'era digitale
La minaccia alla regola del lavoro derivante dal pacchetto digitale è assai più seria se la si contestualizza dal punto di vista economico. Supponiamo che gli esseri umani seguano il consiglio di Autor e cerchino di trasformarsi in O-erre dell'economia digitale. Cercheremmo in ogni modo di giustificare alti livelli salariali facendo notare l'enorme importanza dei nostri contributi. Questi tentativi potrebbero funzionare sul breve periodo. Sul lungo termine, invece, questa strategia si rivelerebbe controproducente. Quello che è essenziale per l'economia è il ruolo degli O-erre â se gli O-erre sono davvero indispensabili, allora senza di loro le economie dell'Era digitale crollerebbero o esploderebbero. Questo ragionamento, tuttavia, non dice nulla di specifico su chi o che cosa possa assolvere a quella funzione. Il lavoratore umano nella catena di produzione dell'Era digitale dovrebbe capire che meglio lavora, più forte sarà l'incentivo economico a progettare una macchina digitale che lo sostituisca in parte o in toto. I lavoratori umani mentali rimasti nella catena di produzione dell'Era digitale dovrebbero sentirsi come volpi braccate, in fuga da un rifugio temporaneo a un altro, davanti a una muta di cani da caccia all'inseguimento. La tesi economica contro il lavoro umano suggerisce che i rifugi saranno solo temporanei. L'unico modo di sentirsi davvero al sicuro è convincere coloro che trovano nuove applicazioni per il pacchetto digitale che il valore economico di quello che fate per vivere è trascurabile.
In precedenza, abbiamo visto la spiegazione di Autor e Dorn per la polarizzazione della manodopera della Rivoluzione digitale. I due lo spiegano indicando gli impatti differenziali dell'automazione. In linea generale, i posti di lavoro ai vertici e alla base sono più difficili da automatizzare rispetto alle occupazioni nel mezzo. Dal canto mio ho fatto presente che le buone spiegazioni del presente sbaglieranno a pronosticare il futuro se le condizioni cambieranno. Dovremmo aspettarci una riorganizzazione dei posti di lavoro per rendere le occupazioni di base più facili da automatizzare. La creatività e l'intuizione celebrate dalle biografie degli imprenditori dovrebbero essere giudicate in rapporto alla capacità dei machine learner del futuro di individuare modelli e pattern. La stessa super-intelligenza digitale a cui potremmo dare briglia sciolta contro il cancro probabilmente potrebbe essere utilizzata nei confronti delle sfide aziendali.
Suppongo che la polarizzazione che Autor e Dorn presentano come caratteristica tipica dell'odierno mercato del lavoro caratterizzerà anche il mercato del lavoro del futuro, ma per mere ragioni economiche. Le occupazioni peggio remunerate dureranno più a lungo, semplicemente perché coloro che le svolgono lavoreranno per una retribuzione inferiore. I dipendenti degli alberghi sono pagati poco. Se fossero pagati quanto i contabili, potremmo aspettarci di vedere un aumento delle pressioni sui loro posti di lavoro da parte dell'automazione. L'automazione è caratterizzata da considerevoli costi unici associati all'introduzione di sistemi che svolgeranno il lavoro dei lavoratori umani, a cui seguono costi di gran lunga inferiori legati alla manutenzione e all'aggiornamento eventuale delle macchine. Ciò differisce molto dalle alte spese odierne necessarie alla retribuzione di dipendenti umani che si aspettano aumenti salariali periodici. La strategia di lavorare per meno soldi riduce queste spese attuali.
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